DESCRIZIONE PERCORSO

• L’escursione avrà inizio presso l’imponente pino secolare Zappinazzu, seguendo il sentiero che si snoda all’interno della storica pineta secolare Ragabo.
• Percorreremo una sterrata che ci condurrà al flusso lavico che nel 2002 devastò 250 ettari di bosco di pino Laricio, fino a raggiungere il piccolo bivacco Sastrugi per una breve sosta.
• Dopo la pausa, inizieremo l’ascesa lungo un sentiero che costeggia l’alveo del torrente a circa 1300 metri di quota. Gli sciambri, così chiamati, sono piccoli corsi d’acqua formatisi in seguito allo scioglimento dei ghiacciai sul vulcano. L’azione erosiva e il forte pendio hanno consentito all’acqua di scavare nel flusso lavico, raggiungendo il materiale permeabile che consente il deflusso. Questi torrenti si attivano solo dopo lo scioglimento delle nevi, dando a questo fenomeno il nome di Quarantore.
• Il sentiero si snoda attraverso il bosco, alternando quercie, pini e betulle, mentre il torrente, particolarmente modificato dalle abbondanti piogge di quest’anno, presenta tratti a fondo basaltico e altri a fondo detritico. Il letto del torrente è caratterizzato da grandi salti, che, con le piogge copiose, danno vita a piccole cascate e marmitte fluviali, dove l’acqua, a causa della forte escursione termica, si trasforma in numerose pozze ghiacciate.
• Attraverseremo il caratteristico ponte in pietra lavica per costeggiare i crateri Primo Monte e Secondo Monte. A circa 1800 metri di quota, usciremo dal bosco e costeggeremo Monte Corvo, con la vista della suggestiva Tagara del Leone, l’enorme costone Nord-Est ancora parzialmente ricoperto di neve lungo i suoi canaloni.
• Raggiungeremo così i 2000 metri di altitudine, dove scopriremo la sorgente del torrente, in uno scenario mozzafiato.
• Al ritorno, percorreremo il sentiero che affianca il pianoro caratterizzato da ginepri e dalle colate laviche provenienti dal Rift di Nord-Est, per arrivare infine a Piano Provenzana.